Quali sono i dolci tipici di Natale? Guida ai dolci natalizi regione per regione

Quali sono i dolci tipici di Natale? Guida ai dolci natalizi regione per regione

Il Natale, oltre ad un’atmosfera unica, regala una grande quantità di delizie per il palato: sono soprattutto i dolci natalizi a rendere le feste ancora più piacevoli e gioiose. Quello con i dolci tipici di Natale è forse uno degli appuntamenti più golosi dell’anno, non solo per la soddisfazione che deriva dal mangiarli nelle fredde serate d’inverno, magari davanti al camino, ma anche per l’occasione di condivisione che ci regala il prepararli insieme ai nostri cari. Sono molti i dolci natalizi che ormai fanno parte delle tradizioni regionali, dolci tipici le cui ricette vengono tramandate di generazione in generazione. Il loro sapore infatti richiama antiche tradizioni familiari e non stanca mai perché riesce a rendere speciale ogni festività.

I dolci tipici di Natale in Italia da Nord a Sud

Anche se magari siamo soliti preparare ogni anno quelli caratteristici della zona in cui siamo nati o in cui viviamo, i dolci tipici di Natale in Italia sono tantissimi. Spesso capita che lo stesso dolce abbia nomi diversi in varie regioni o che magari la preparazione differisca per qualche ingrediente. L’Italia è un collage di tradizioni in tutto e per tutto e anche per quanto riguarda i dolci natalizi non fa di certo eccezione. Se quest’anno vuoi sperimentare in cucina e stupire la tua famiglia e i tuoi ospiti con un dolce nuovo, puoi provare a cimentarti con la tradizione di una regione diversa: ecco una guida dettagliata ai dolci tipici di Natale da nord a sud da cui puoi prendere ispirazione.

Panettone Dolce Tipico di Natale

Valle d’Aosta

Immagina una golosa pagnotta a base di farina di segale e frumento farcita con frutta secca, dai fichi alle castagne, dalle noci all’uva passa e scaglie di cioccolato: è il micoòula e si prepara in Valle d’Aosta a partire dal giorno dell’Immacolata.

Piemonte

Perché il tronchetto al cioccolato ha proprio questa forma? Questo dolce di Natale, conosciuto senza dubbio in tutta ma tipico soprattutto del Piemonte, si rifà alla tradizione del ceppo di Natale, un’antica usanza diffusa soprattutto nel nord Europa secondo la quale il giorno della Vigilia di Natale il capofamiglia doveva bruciare un tronco di legno nel camino, nella speranza che continuasse a bruciare fino all’Epifania.

Liguria

Il pandolce è un dolce natalizio tradizionale che si trova in Liguria, soprattutto a Genova. Le sue origini sono molto antiche e si collocano intorno al Cinquecento, durante il governo del doge Andrea Doria. Secondo la tradizione, il più giovane della famiglia doveva estrarre il rametto d’ulivo conficcato al centro del dolce per conservarlo come segno di buon auspicio. Il più anziano invece doveva tagliare le porzioni e tenere da parte due fette di dolce: una da lasciare ai poveri e l’altra da consumare il 3 febbraio per San Biagio.

Lombardia

In Lombardia, come in ogni regione d’Italia, durante le feste si preparano moltissimi dolci, tuttavia è impossibile non menzionale il dolce natalizio per eccellenza: sua maestà il panettone. Conosciuto in tutto il mondo, è il protagonista indiscusso delle festività. Certo, prepararlo in casa non è facilissimo, ma se sei appassionato di lievitazione puoi cimentarti in questa impresa e portare in tavola il tuo panettone, farcito con gli ingredienti che preferisci. Il panettone tradizionale infatti è farcito con canditi e uvetta, ma ormai esistono tantissime versioni anche gourmet per soddisfare ogni tipo di palato.

Trentino Alto Adige

Sono ingredienti semplici quelli che compongono lo zelten, il dolce tipico del Natale in Trentino Alto Adige dalle origini contadine. Nell’impasto troviamo fichi secchi, datteri, frutta candita, mandorle, noci e nocciole e ovviamente zucchero e burro. Prepararlo in casa è davvero semplice, inoltre si possono coinvolgere i più piccoli per realizzare la tradizionale decorazione che prevede di ricreare forme di fiori e cuori con mandorle e canditi.

Veneto

Dopo il panettone non possiamo non citare l’altro grande protagonista delle feste, il pandoro veronese, il lievitato a forma di stella a otto punte, un trionfo di burro e zucchero a velo a cui è davvero impossibile resistere. Anche nel caso del pandoro parliamo di un dolce con una tradizione ricca di aneddoti, storie e leggende. Quel che è certo è che la sua nascita è da attribuire a Domenico Melegatti che depositò il suo brevetto il 14 ottobre 1884.

Friuli Venezia Giulia

Una peculiarità della tradizione culinaria del Friuli è sicuramente l’influenza dei paesi vicini, dall’Austria all’Ungheria. Ecco perché è molto facile trovare nelle tavole natalizie friulane dolci come lo strudel di mele. Tuttavia il dolce di Natale per eccellenza è la gubana, un vortice di pasta lievitata con un ripieno di frutta secca e scorza di arancia, bagnata con grappa e marsala.

Emilia Romagna

Il certosino di Bologna, conosciuto anche come panspeziale, è un dolce natalizio tipico di Bologna, a base di miele, spezie, frutta secca, cioccolata e canditi. Esistono molte ricette ma quasi ogni famiglia ha la sua ricetta tradizionale. Uno degli ingredienti principali è la mostarda bolognese, una specie di confettura preparata con mele e pere. Il segreto per un certosino perfetto è prepararlo con ampio anticipo, anche un mese prima, per poterlo gustare al meglio.

Toscana

Anche in Toscana sono numerosi i dolci tipicamente natalizi divenuti poi simbolo della tradizione gastronomica della regione. Dal panpepato ai cantucci di Prato fino al panforte. Ma sicuramente una menzione a parte meritano gli straordinari ricciarelli di Siena, dei biscottini a base di zucchero, albumi e mandorle. Sono il primo prodotto dolciario italiano ad avere la tutela europea: a marzo 2010 infatti la denominazione “Ricciarelli di Siena” è stata riconosciuta ufficialmente come IGP (indicazione geografica protetta).

Ricciarelli Dolce tipico Natalizio Toscano

Abruzzo

Una torta a forma di semi sfera dall’impasto a base di semolino e mandorle, ricoperta da una golosa glassa lucidissima di cioccolato fondente: è il parozzo, dolce legato alle festività, nato a Pescara nel 1920, ispirato dal pane rustico abruzzese. La copertura al cioccolato infatti vuole emulare proprio la crosta abbrustolita di questo pane caratteristico.

Marche

Nelle Marche invece, a Natale, non può mancare in tavola il frustingo, un dolce antichissimo che sembra risalire al periodo del dominio etrusco, aggiudicandosi il titolo di dolce più antico d’Italia. Si tratta di una torta a base di frutta secca e frutta candita. Tuttavia la sua ricetta si è evoluta nel tempo, originariamente infatti veniva preparato con grano, orzo, marzaiolo e altri ingredienti reperibili all’epoca. Oggi esistono tantissime varianti a cui corrispondono altrettanti nomi.

Molise

A Natale friggere è tassativo: in Molise infatti si preparano i caragnoli, deliziosi dolcetti composti da una striscia di pasta arrotondata e avvolta ad elica su un bastoncino per poi essere tuffati in olio bollente e, una volta raffreddati, immersi nel miele. Oltre che a Natale i caragnoli vengono preparati anche nel periodo del Carnevale: forse perché sono troppo buoni per essere mangiati soltanto una volta l’anno?

Umbria

Il torciglione è una vera specialità che rende il Natale umbro ricco di tradizione: il suo nome richiama senza dubbio la sua particolare forma a spirale simile a quella di un serpente. Anche in questo caso gli ingredienti sono molto semplici, ovvero farina, zucchero, mandorle tostate e pinoli, scorza d’arancia. Sebbene oggi si trovi un po’ in tutta la regione, il torciglione è diffuso in particolar modo nella zona del Lago Trasimeno.

Lazio

Il giorno del solstizio d’inverno nel Lazio si prepara il pangiallo romano, un dolce ricco di storia e tradizione, ripieno di frutta secca e con una copertura dorata a base di farina, olio e zafferano. La sua crosta dorata vuole richiamare proprio la luce del sole: il pangiallo veniva infatti preparato nell’antica Roma come buon auspicio per il ritorno del sole.


Basilicata

I calzoncelli sono i tipici dolci lucani che sanciscono l’inizio delle festività: dei deliziosi ravioli fritti con un ripieno a base di ceci, castagne, cioccolato e cacao. Sono conosciuti anche come “panzerotti di Natale” o “chinulidd”. Spesso il ripieno può variare per l’utilizzo di liquori come quello all’anice o lo Strega, per l’uso di canditi o uva sultanina. La loro tradizione si è estesa fino al confine con la Campania: qui assumono le sembianze di piccole mezzelune, al ripieno vengono aggiunte anche nocciole e pere e anziché essere fritti vengono cotti al forno.

Campania

Gli struffoli sono probabilmente il dolce natalizio campano per eccellenza: una deliziosa montagna di palline fritte e ricoperte di miele, zuccherini e canditi. L’impasto delle palline è a base di uova, zucchero, burro e liquore all’anice. In realtà esistono diverse varianti di questo dolce in altre regioni d’Italia, come la cicerchiata abruzzese, preparata però a Carnevale. C’è infatti chi sostiene che gli struffoli non siano stati inventati a Napoli bensì siano stati portati in sud Italia ai tempi della Magna Grecia. Oggi in Grecia esiste un dolce molto simile, i loukoumades.

Struffoli Dolce di Natale della Campania


Puglia

Immagina dei nidi di pasta realizzati con grande manualità, fritti e poi conditi con il mosto cotto o il miele: sono le cartellate pugliesi, un dolce che non può mancare in tavola il giorno di Natale. La preparazione delle cartellate – conosciute anche come il nome di “carteddate” o “nevole” – è un vero e proprio rito natalizio che si tramanda da generazioni e che coinvolge tutta la famiglia poiché richiede diverse mani. Nella ricetta tradizionale viene utilizzato il vincotto, ottenuto con il mosto di uve pugliesi, solitamente Negroamaro o Malvasia.

Calabria

Tra i numerosi dolci tipici calabresi di Natale spicca senza dubbio la pitta ‘mpigliata, originaria di San Giovanni in Fiore, conosciuta comunque in tutta la Calabria e preparata anche durante il periodo di Pasqua. Il suo impasto è a base di farina, olio e vino dolce e racchiude un ripieno di frutta secca, miele, zucchero, scorza di arancia, cannella e liquore. A Catanzaro esiste un’altra versione, chiamata pitta ‘nchiusa.

Sicilia

La cubbaita siciliana è un torrone di mandorle che si prepara soprattutto a Natale ma che si trova spesso anche in altri momenti dell’anno soprattutto alle fiere di paese. Per prepararlo bastano mandorle intere, miele e zucchero: la cubbaita racchiude in sé tutto il sapore della tradizione. Il suo nome probabilmente deriva dal termine arabo “quibbat” che significa proprio “mandorlato”. Si prepara anche in Calabria, con l’aggiunta del sesamo, dove però è conosciuto con il nome di “giurgiulena”.


Sardegna

Su pani’e saba, ovvero pane di saba, è frutto di un’antica ricetta sarda a base proprio di saba o sapa, cioè il mosto cotto. Si tratta di un vero e proprio pane (ha infatti una lievitazione molto lunga) a base di frutta secca e si incomincia a preparare a novembre, ovvero quando la vendemmia è finita e il mosto è pronto. È proprio questo ingrediente a conferirgli il suo caratteristico colore brunastro.