Come si festeggia il Natale in Italia

Come si festeggia il Natale in Italia

Il Natale è una delle feste più sentite in Italia, tanto che molte tradizioni sono rimaste intatte nel tempo e ogni anno si ripete la magia: città illuminate a festa, buonissimi dolci tipici, tanti regali da aprire il 25 dicembre, bambini felici che aspettano Babbo Natale, decorazioni natalizie originali che abbelliscono gli alberi di Natale e le case.

Ripercorriamo le origini del Natale e scopriamo come si festeggia e con quali differenze nelle varie città italiane.

Origini e significato del Natale

Il Natale celebra la Natività di Gesù ed è una delle feste più importanti nella religione cristiana. Il Natale si festeggia il 25 dicembre ed è preceduto dall’Avvento, che dura 4 settimane.

I simboli più importanti del Natale in Italia sono l’Albero e il Presepe: non tutti sanno che la tradizione dell’Albero è di origini germaniche e si è diffusa nel nostro Paese dalla fine dell’Ottocento.

Il primo Presepe (che era un Presepe vivente) fu allestito da San Francesco d’Assisi a Greccio, in provincia di Rieti, nel 1223, perciò è una tradizione che nasce proprio in Italia.

Secondo la tradizione, l’Albero viene decorato l’8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. Quel giorno tutta la famiglia è riunita e ognuno dà il proprio contributo appendendo gli addobbi natalizi.

Usanze tipiche in Italia per il Natale

Come si trascorre il 24 dicembre, Vigilia di Natale

Il 24 dicembre è il giorno in cui, di solito, si prepara il Cenone e si aspetta la mezzanotte per iniziare a festeggiare il Natale.

La Vigilia, inoltre, si celebra una tradizionale messa a mezzanotte, perciò molte persone escono per questa occasione e restano in giro per scambiarsi gli auguri.

Tuttavia, non tutte le zone d’Italia festeggiano il 24 allo stesso modo: c’è chi preferisce organizzare un grande pranzo il 25 o una cena di Natale, anziché alla Vigilia.

Per i bambini, la Vigilia è un momento di attesa perché manca poco all’apertura dei regali!

C’è chi non resiste e li apre appena scoccata la mezzanotte, e chi aspetta la mattina del 25 per scartare i regali.

Natale a Roma come si festeggia

Come si festeggia il 26 dicembre, Santo Stefano

In Italia il 26 dicembre è festivo, è il giorno di Santo Stefano ma non è legato a particolari riti o tradizioni: questo giorno si trascorre in famiglia rilassandosi dopo i giorni più intensi delle feste.

Come significato religioso, l’importanza del 26 dicembre sta nel fatto che Santo Stefano è il primo protomartire cristiano, per questo è un giorno festivo ma solo in alcuni Paesi (tutti prevalentemente di religione cattolica, e in alcuni Paesi protestanti).

Nel Regno Unito e in altri Paesi del Commonwealth il 26 dicembre è il Boxing Day, giorno in cui si fanno doni alle persone più sfortunate. In alcuni Paesi, inoltre, il Boxing Day segna l’inizio dei saldi!

Tradizioni Natalizie Tipiche Italiane
Presepe a San Gregorio Armeno, Napoli

Dove si festeggia Santa Lucia e perché si fanno i regali

In alcune città italiane, una ricorrenza molto sentita del periodo natalizio è quella di Santa Lucia, che si celebra il 13 dicembre.

In particolare a Siracusa, Brescia, Bergamo e Verona, si usa fare dei regali e i bambini scrivono una letterina a Santa Lucia per chiederle dei doni, proprio come si fa con Babbo Natale. Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, secondo la leggenda, la Santa porta dei dolciumi e dei regali ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno.

Uno dei motivi per cui è nata questa tradizione è che Santa Lucia è la “santa della Luce” ed è di buon auspicio festeggiarla in una delle giornate pi buie dell’anno, sebbene il 13 dicembre non sia il solstizio d’inverno.

Anticamente, infatti, prima dell’introduzione dal calendario gregoriano, la stagione più fredda iniziava tradizionalmente il 13 dicembre.

Perché a Milano si festeggia il 7 dicembre?

Natale a Milano tradizione Sant'Ambrogio

Il 7 dicembre è il giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, per questo è festivo e segna l’inizio del periodo natalizio con un mercatino tradizionale che dura 4 giorni, la Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!

Questo strano nome deriva dalla leggenda secondo il quale nel 1510, Giannetto Castiglione fu inviato dal Papa Pio IV a Milano per donare dei regali e i bambini milanesi che, alla vista dei doni ricevuti, esclamarono “Oh belli! Oh belli!”(Oh Bej! Oh Bej! in dialetto milanese).

Sant’Ambrogio è una festa importante a Milano ed è un’ottima occasione per prepararsi al Natale, anche perché il giorno successivo è la festa dell’Immacolata Concezione.

Dolci tipici natalizi in Italia: Pandoro e Panettone

Panettone Dolce Tipico Natalizio

C’è chi adora solo uno dei dolci natalizi più famosi in Italia e chi non può rinunciare a nessuno dei due: il Pandoro e il Panettone sono senz’altro le specialità più tipiche, oltre ai tantissimi dolciumi che variano da regione a regione, che non possono mancare a tavola durante le feste natalizie.

Ricordiamo le origini di entrambi: il Pandoro è un tipico dolce di Verona, il cui nome deriva dal dialetto veneto “pan de oro”; è un dolce dalla pasta soffice e di colore dorato, per la presenza delle uova, e profuma di vaniglia.

La forma è a tronco, con rilievi a forma di stella, solitamente a otto punte. Fra gli ingredienti principali vi sono farina, zucchero, uova, burro, burro di cacao e lievito. Tradizionalmente non è farcito e spesso viene venduto in scatole di cartone con lo zucchero a velo incluso in un sacchettino a parte.

Natale a Verona



Credits: FisioVerona at Italian Wikipedia, CC BY 2.5 IT <https://creativecommons.org/licenses/by/2.5/it/deed.en>, via Wikimedia Commons

Il Panettone è nato a Milano, sebbene le origini siano ignote e non è certo chi sia stato a inventare questo dolce tipico.

Secondo una delle leggende più diffuse, il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili, ma il dolce, dimenticato per errore nel forno, si bruciò.

Toni, un piccolo sguattero al servizio del cuoco, propose una soluzione: preparò un dolce con quanto rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – così fu portato a tavola. Tutti furono entusiasti per la bontà del dolce e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco disse: “L’è ‘l pan dal Tögn”. Da allora è il “pane di Tögn”, ovvero il “panettone”.

Il Panettone ha una base cilindrica che termina in una forma a cupola. Si prepara con un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova (tuorlo), al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali, uvetta.

La crosta superiore, soprattutto se il Panettone è artigianale, è screpolata e tagliata in modo caratteristico (è detta scarpatura).

Questi dolci fanno parte della tradizione natalizia in Italia e sono importanti quanto gli altri simboli di questa festa che attendiamo sempre con gioia e che vorremmo durasse tutto l’anno.